Data: 7/05/2018 News
Sapete a quanti rumori giornalieri e notturni si è sottoposti?
Al rumore di un martello pneumatico che fa un buco nel pavimento, dei mezzi semoventi (auto, moto, motorini ecc..), del traffico locale e tanti altri considerati simili. Questi sono alcuni esempi di categoria dei “rumori”.
Esistono tipologie di suoni, talvolta anche acuti, che fanno il bene della nostra armonia. Il suono, differente dalla sua “controparte rumorosa”, si caratterizza ad esempio in una nota musicale… Si identificano in suoni gradevoli per l’orecchio dell’uomo.
Possiamo definire rumori tutta un’ampia categoria che risultano sgradevoli al nostro udito. Proprio il nostro sistema di ricezione delle onde del suono, diventa il primo selezionatore tra rumori e suoni considerati armoniosi e rumori considerati pericolosi.
Quando l’uomo comincia a sentire e ad associare al suono una sensazione sgradevole, l’eccessiva esposizione può diventare dannosa alla salute.
L'inquinamento acustico, è uno dei mali della nostra epoca. Dannoso non solo per l’uomo ma anche per l’ambiente. Rappresenta infatti, il problema ambientale più importante subito dopo quello atmosferico.
L’inquinamento acustico viene definito così dalla Legge 447/1995 art.2 come:
L’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le normali funzioni degli ambienti stessi.
I danni del rumore sull’uomo
L’inquinamento acustico urbano può causare danni sia fisici che psicologici sull’uomo. Tra le sintomatologie più comuni fra gli adulti troviamo, ipertensione, perdita di udito, insonnia, problemi cardiaci, stress e ansia.
I danni del rumore non solo sull’uomo…
Pensare all’inquinamento acustico come un problema solo umano è errato. E’ una problematica creata dall’uomo stesso che sta sempre più provocando danni agli animali e all’ambiente. Per esempio in Spagna, un branco di calamari giganti sono stati ritrovati “spiaggiati”. Gli esperti hanno documentato che la morte è stata dovuta all'inquinamento acustico. Avevano perso l’orientamento, dopo che il rumore di alcune attività umane geofisiche, vibranti nell’area, gli aveva lesionato gli organi sensoriali (organi più sviluppati rispetto all’uomo).
Inoltre il rumore può provocare stress e disturbi alla riproduzione o incidere sulla naturale capacità di adattamento della fauna selvatica, costretta a modificare le proprie abitudini in virtù dei disturbi provocati in modo artificiale dall’uomo.
Le cause
Le principali fonti sonore “moleste” sono rappresentate dagli elettrodomestici, dal traffico stradale e aereo, dalle attività industriali ed artigianali e infine addirittura discoteche, luna park concerti ed eventi all’aperto.
Come difendersi dai danni di inquinamento acustico?
In casa si può pensare di insonorizzare i locali isolando muri, soffitti, finestre, porte e pavimenti. Gli ambientalisti puntano a promuovere la nuova tecnologia, come le famose auto ibride o elettriche. Importanti sono le misure politiche di indirizzo contro il rumore. In Italia i Comuni sono divisi in zone, ognuna delle quali deve rispettare dei limiti. Questa regola si chiama zonizzazione acustica.
Il D.lgs 81/08 e il lavoratore
L’inquinamento acustico incide negativamente anche sulla vita lavorativa dell’uomo. Lavorare in un ambiente che non rispetta le norme sull’inquinamento acustico, eccessivamente rumoroso, può portare a lungo termine ad una serie di disturbi psico-fisici come ad esempio: cefalee croniche, ipoacusia cronica(una patologia dell’udito che produce calo dell’udito, scarsa reattività dei nervi acustici, fischi nelle orecchie e capogiri), patologie correlate allo stress(depressione, accessi di rabbia, disturbi della sfera psicologica).
La garanzia di un ambiente professionale sicuro, per la salute fisica e mentale dei lavoratori, è trattata dal D.lgs 81/08 o Testo Unico sulla Sicurezza.
Nel D.lgs 81/08 rientra la valutazione dei parametri fonometrici. L’indagine fonometrica o la fonometria, è una valutazione tecnica obbligatoria (tutti i datori di lavoro devono richiederla e subirla) per tutti i luoghi di lavoro e viene effettuata da un tecnico specializzato. Durante la fonometria, che si esegue utilizzando un fonometro, un sensore ad alta tecnologia in grado di rilevare i dati di rumorosità e di vibrazione, si misurano: l’intensità dei rumori prodotti, l’intensità vibrazionale o riverbero, l’intensità giornaliera o settimanale del rumore a cui vengono sottoposti i lavoratori.
La garanzia sanitaria sui lavoratori
Quando una diagnosi fonometrica rileva irregolarità, il datore di lavoro è chiamato a fornire ai suoi dipendenti un controllo sanitario specialistico. Serve per verificare che nessun lavoratore abbia subito danni, ma se il medico del lavoro dovesse riscontrare un danno cronico, il lavoratore potrà intentare il percorso di richiesta di risarcimento all'Inail, per malattia professionale.
Un campo “forse” in evoluzione
Nonostante l’inquinamento acustico sia il problema più importante, subito dopo quello ambientale, resta di fatto un incognita sapere quando questo fenomeno si “arresterà”.
Al momento, tante sono le iniziative prese dai Paesi europei ( come la sperimentazione di nuovi manti stradali in grado di assorbire maggiormente i rumori o l’utilizzo di barriere anti-rumore lungo le linee ferroviarie, le strade e in prossimità degli aeroporti, nel tentativo di ridurre i livelli dannosi di decibel).
Infine cosa possiamo fare noi?
Si potrebbe pensare di iniziare ad utilizzare veicoli ibridi o elettrici, comprare elettrodomestici, come il frigorifero o la lavatrice in modalità “silenziosa”, soffermarsi sul rumore che possiamo produrre (cuffie insonorizzanti ad esempio) e forse cercare di trascorrere il proprio tempo il più lontano possibile dai rumori, come luoghi immersi nella natura, musei, gallerie d’arte. Allontanarsi dal traffico della città insomma… perché in fondo il silenzio, a volte, non è così male.
Chiudiamo aggiungendo che l'educazione civica, il rispetto per se stessi ed il prossimo dovrà rappresentare il valore principale per la protezione dell'ambiente. L'educazione ambientale dovrà obbligatoriamente passare dalla scuola e dalla famiglia. Sarà il primo passo verso un mondo migliore e più sicuro.
Per l'approfondimento sulle attività di prevenzione previste dalle leggi vigenti, potete rivolgervi ad EBAFoS.
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